An Outdoor Life...

Domenico&Domenico
Lauria (PZ), Italia
thescazzariddoface@live
"Che ti move, o omo, ad abbandonare le proprie tue abitudini delle città, lasciare li parenti e li amici ed andare in lochi campestri per monti e per valli, se non la naturale bellezza del mondo?"
(Leonardo da Vinci).

Monte Pollino (2248 mt)



Sabato 3 novembre 2007. Siamo solo noi due, l'inseparabile coppia di sprovveduti avventurieri. Partiamo da Lauria alle 7.30 del mattino alla volta del Rifugio De Gasperi (1575 mt) di Piano Ruggio, un punto nevralgico per gli escursionisti della zona, situato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Parcheggiata l'auto nei pressi di Colle dell'Impiso, si parte verso la vetta del Pollino. Ci infiliamo nella bosco ai piedi della Serra del Prete, e in meno di mezz'ora di cammino ad andatura già sostenuta giungiamo in un pianoro. Siamo scesi a 1453 metri, e da ora in poi la strada sarà tutta in salita. Costeggiamo un ruscello, per poi attraversarlo: se non erro dovrebbe essere il fiume Frido agli inizi del suo percorso o un suo affluente. Accorciamo il percorso tagliando lungo una faggeta che ci consente di giungere brevemente a Piano Gaudolino (1684 mt), che si presenta avvolto in una nebbia infernale. Le nostre capacità di orientamento oggi saranno messe a dura prova dal tempo bizzarro. La visuale è pessima, si scorge appena l'ombra di un alberello innanzi a noi. Noi sprovveduti ci siamo davvero, dal momento in cui abbiamo dimenticato ( o meglio, la colpa è di un solo Domenico, ma ora senza che specifichiamo quale dei due) a casa le carte topografiche dell'area, nonchè la bussola. Ebbene, ora facciamo attenzione a memorizzare il percorso con quei pochi punti di riferimento che riusciamo ad individuare nella fitta nebbia, e abilmente riusciamo ad intraprendere senza intoppi il sentiero che ci porterà in vetta. Salendo, la nebbia inizia ad andare via lasciando il posto ad un sole cocente che ben presto ci asciuga dalle nostre fatiche e ci obbliga ad una sosta per liberarci dai nostri caldi indumenti. Stiamo risalendo dal versante Sud-Ovest della montagna, e guardando verso ponente si scorgono innumerevoli esemplari di pino loricato ai nostri piedi. Le foto qua sono d'obbligo, ma non possiamo perdere troppo tempo perchè le condizioni atmosferiche sembrano instabili. Giungiamo così alla statuetta della Madonnina, posta a 2240 metri, nell'anticima Est che guarda verso la Serra Dolcedorme, offuscata dalle nubi. Anche qui è il caso di farci ritrarre in foto, e dopo un'opportuna alimentazione a base di zuccheri ci dirigiamo verso la vera cima del Pollino, a quota 2248 metri. Immortaliamo il momento della conquista della vetta, sulla quale persistevano chiazze di neve caduta nella settimana precedente, in particolar modo nei solchi e nelle doline presenti in gran numero. Inizia ora la discesa, superiamo senza difficoltà Piano Gaudolino e giungiamo alla sorgente Spezzavummula (1664 mt), una tappa fissa delle nostre avventure sul Pollino, le cui acque in questo periodo sono "chiatrate" come si direbbe nella nostra lingua dialettale. Giungiamo in poco tempo così alla macchina, con la soddisfazione di aver coperto l'intero tracciato (soste comprese) in 4 ore e mezza appena di cammino.

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