An Outdoor Life...

Domenico&Domenico
Lauria (PZ), Italia
thescazzariddoface@live
"Che ti move, o omo, ad abbandonare le proprie tue abitudini delle città, lasciare li parenti e li amici ed andare in lochi campestri per monti e per valli, se non la naturale bellezza del mondo?"
(Leonardo da Vinci).

Escursione di fine anno sul Monte Papa (2005 mt)

Domenica, 30 Dicembre 2007. Ultimo appuntamento del 2007 per i soci C.A.I., e cosa c’è di meglio della cima più alta della nostra valle (il monte Papa, coi i suoi 2005 mt) per chiudere in bellezza il nostro primo anno da soci?? In più l’ascesa non è la solita, già affrontata in svariate occasioni, bensì presenta una variante a noi sconosciuta fino ad ora. Dunque, dopo esserci radunati in loc. Pecorone di Lauria, dinanzi alla baita del Soccorso Alpino, ci dirigiamo verso la nostra amata località sciistica Conserva di Lauria, dove troviamo i nostri amici Vincenzo e Pasqualino. Ebbene si, proprio qui avviene il nostro incontro ravvicinato con Vincenzo, il “pazzo uomo delle nevi di Lauria” (un’inconfutabile prova per chi non credesse ancora all’esistenza dello Yeti), che ci saluta calorosamente e che, com’è nel suo stile, ci invia il suo quanto mai pittoresco augurio di buona giornata (non poteva inoltre non invitarci verso una ben nota destinazione!). Ha così inizio il cammino, che inizialmente si snoda lungo il tracciato delle piste da sci, fino ad arrivare al Lago Laudemio, a quota 1550 metri circa. Da qui, invece di proseguire lungo la seggiovia del Laudemio, ci dirigiamo verso ovest, e, oltrepassato il ponticello di legno, entriamo nel fitto bosco di faggi che costeggia il Lago. Qui la salita presenta tratti più impegnativi, e si addolcisce solo quando, a quota superiore ai 1600 metri, si entra nella Piana dell’Orto, un angolo angusto del Sirino, di indiscussa bellezza e a molti sconosciuto, costituito da un ampio pianoro al centro di un anfiteatro morenico molto simile a quello del vicino Laudemio, ove si concentrano i deflussi superficiali del versante Nord del Monte Papa. A questo punto si deve scegliere se attaccare dal lato sinistro, lungo la Spalla dell’Imperatrice, o lungo il dorso speculare ad essa, al lato destro. La truppa guidata da Mister Fabio Limongi opta per la seconda scelta, condizionata dall’aspetto che lascia pensare ad una fatica minore. Ma si sa che, specie in montagna, bisogna diffidare delle apparenze, ed infatti le risatine di Fabio ci lasciano subito presagire un scalata più impervia. La salita che si fa dura e che segue un andamento rettilineo, con il punto in cui scollina che ti sta su e che pare non arrivare mai, complice un cocente sole tipico per lo più delle giornate primaverili, rendono ancora più consistente la fatica, tanto che dobbiamo alleggerirci dei nostri indumenti. Siamo all’antivigilia di Capodanno a quasi 1800 metri e, stendo a crederci, io e Tutino siamo praticamente a maniche corte!! Ma il bello sta per venire solo ora: una volta scollinati, dopo un breve tratto sub-pianeggiante si apre davanti a noi un crinale piccolo quanto imponente, una sorta di muro che mette in gioco una giusta scarica di adrenalina. Ci liberiamo delle racchette, obbligo di ramponi, e via lungo le aspre pendenze di quest’ultimo ostacolo, dopodiché ci sarà la vetta . Abilmente Fabio e Tutino accompagnano in cordata i due dottori presenti nell’escursione. Giunti in cima, il dottor Giacobbe ci alletta con un ottima grappa valdostana che ha portato fino in cima con grande parsimonia. Dalla cima c’è da segnalare in particolar modo le telefonate di sfottò verso i grandi assenti di giornata (è risaputo che gli assenti hanno sempre torto, ed è giusto dunque che sorbiscano tali trattamenti, in primis Enrico e Domenico, quest’ultimo da poco ribattezzato come “o’’bimbo”!). La discesa è stata caratterizzata dall’attenta osservazione di Fabio che si è buttato con i suoi sci d’alpinismo dalla vetta e che ci ha deliziato di alcuni gesti tecnici su neve fresca che forse le nevi di Sirino non avevano mai visto prima (Mister, non montarti la testa però!). A tal proposito, potrete osservare i relativi video su you tube che prestp provvederemo a mettere in rete, sempre col consenso del diretto interessato.
Durante l’intera giornata, abbiamo constatato la presenza di diversi gruppi escursionistici, provenienti dalle regioni limitrofe, in particolar modo dalla Puglia, e giunti fin qua per svolgere le più svariate attività praticabili in alta montagna. Una notevole affluenza in un periodo di totale disservizio degli impianti di risalita, un dato questo a noi particolarmente grato, perché ci rende comunque consapevoli del potenziale bacino d’utenza non indifferente che può vantare la nostra area, ma che al contempo ci lascia con l’amaro in bocca per l’attuale situazione di stand-by che sta vivendo il Sirino, che meritava ben altra sorte. Si è parlato tanto dell’ipotetico sviluppo turistico della nostra area, del suggestivo pacchetto d’offerta turistica di mare e montagna che solo essa può dare, sono state avanzate tante,tantissime proposte, ma ai nostri occhi si presenta una montagna sempre più priva di servizi. Che dire, aspettando tempi migliori, per ora questa giornata rappresenta l’ennesima occasione persa!

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